IL COMPRENSORIO DEL TRASIMENO
 
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L'Umbria è divisa in dodici comprensori turistici (comprensorio dell'Amerino, di Assisi, di Valnerina-Cascia, del Trasimeno, dell'Alta Valle del Tevere, di Foligno-Nocera Umbra, dell'Alto Chiascio, di Orvieto, di Perugia, di Spoleto, di Terni, di Todi).
Noi vorremmo iniziare a presentarvi quello del Trasimeno che prende il nome dal lago omonimo e progredire fino a farvi conoscere tutta l'Umbria e spaziare nella Toscana e Lazio confinanti, territori di grande interesse culturale e naturale.
Il Lago Trasimeno è il più grande dell'Italia centrale ed il quarto del territorio nazionale , non è di origine vulcanica e non è profondo. E' circondato dalle verdi colline dell'Umbria e della Toscana. I riflessi delle sue acque donano al visitatore delle intense emozioni e trasmettono una sensazione di tranquillità e di pace.
Nel territorio del comprensorio sono collocati otto splendidi paesi di varia grandezza distribuiti sia in riva al lago che nelle colline circostanti e sono piccoli gioielli di architettura e scrigni di opere d'arte.
Ha al suo interno tre isole: la Minore , la Maggiore, la Polvese.
La Minore è di proprietà privata e non è visitabile, nella Maggiore risiede un piccolo villaggio di pescatori del '400 ancora intatto, la Polvese è disabitata , possiede una natura incontaminata ed è stata dichiarata parco scentifico-didattico e centro di studio ambientale (queste due sono visitabili).
Goethe, Stendhal e Byron furono tre estimatori di queste zone che hanno dato i natali a pittori famosi come Pietro Vannucci, detto "Il Perugino" (nato a Città della Pieve) e Tommaso di Cristoforo Fini detto "Masolino da Panicale (nato a Panicale).
Vicino a Roma (145 km.), Firenze (120 km.), Siena (70 Km.), Arezzo (40 Km.), Cortona (20 Km.) ecc., permette un soggiorno con visite giornaliere a queste splendide città d'arte o permette, senza annoiarsi, una vacanza ricca di emozioni semplicemente scoprendo i suoi tesori.
Vi invitiamo ad una vacanza vissuta con lentezza dove per lentezza intendiamo fare propri i ritmi degli abitanti del Trasimeno che per conservare questi tesori hanno rifiutato la vita caotica delle città e ne sono stati i custodi.
Ed ancora va vissuta con lentezza, quella lentezza che permette di assaporare tutto il gusto di un bicchiere di vino scindendo i suoi sapori per riunirli nella soddisfazione del nostro palato.

Breve introduzione e descrizione dei nostri percorsi

I primi percorsi che pubblichiamo sono per lo più sul territorio del Lago Trasimeno in provincia di Perugia.
Questo territorio gode di un clima mite rispetto alle altre zone vicine ed il terreno ha peculiari caratteristiche che conferiscono ai prodotti locali una qualità elevata che si riscontra soprattutto nell'olio e nel vino.
Con decreto del Presidente della Repubblica del 13 gennaio 1972 viene riconosciuta la Denominazione di Origine Controllata (D.O.C.) dei vini "Colli del Trasimeno".
La zona di produzione della D.O.C. "Colli del Trasimeno" comprende per intero i comuni di Castiglione del Lago, Magione, Paciano, Panicale, Passignano sul Trasimeno, Tuoro sul Trasimeno e parte del territorio dei comuni di Città della Pieve, Corciano, Perugia, Piegaro.
All'olio è stata attribuita da parte dell'Unione Europea la D.O.P. (Denominazione di Origine Protetta) per l'elevato standard qualitativo.
I frantoi sono numerosi e si possono trovare sia impianti modernissimi sia antiche macine che utilizzano i sistemi di lavorazione più tradizionali.
Questa precisazione è fatta perché noi ricerchiamo la qualità e sia i paesi che andremo a visitare sia i prodotti del territorio saranno sempre adeguati a questa nostra ricerca.


PANE OLIO VINO ED ARTE

1° percorso

La prima azienda vitivinicola che visitiamo è collocata nel territorio di Città della Pieve in media collina ed a metà strada tra Orvieto e le colline del Chianti.
Decidiamo di arrivarci verso le 10,00 per ascoltare il proprietario che illustrerà il processo di vinificazione, ci porterà a vedere tutti i reparti dell'azienda, ci condurrà nelle grotte di invecchiamento articolate in varie gallerie scavate nel tufo, molto suggestive e facili da percorrere e ci offrirà un'ottima degustazione di vini D.O.C. con assaggio di prodotti tipici come aperitivo.
Raggiungiamo in un attimo Città della Pieve.

 

Sorta intorno al sec. VII d.C., si sviluppò intorno al sec. XII-XIII, è situata su di una collina di oltre 500 metri s.l.m., domina la Valdichiana ed il Lago Trasimeno ed ha un panorama incredibile. Il paesaggio ha ispirato Pietro Vannucci detto il Perugino, nativo del paese.
Le testimonianze architettoniche spaziano dal Romanico al Neoclassico.
Le opere del Perugino più famose rimaste al paese sono: L'Adorazione dei Magi, Deposizione dalla Croce, Battesimo di Cristo, Madonna in Gloria e Santi.
Pranzeremo a Città della Pieve in una cantina d'invecchiamento di vini D.O.C. del Trasimeno realizzata nei sotterranei del Palazzo Comunale di evidente gusto rococò.
Saranno utilizzate per pranzare le vecchie sale che un tempo erano un frantoio o una piccola e graziosa limonaia con una splendida veduta sulla Valdichiana.
Lasciata Città della Pieve raggiungiamo un borgo-castello a qualche chilometro di distanza ma davvero grazioso e ricco di opere d'arte: Castel Rigone.
Castel Rigone fu fondato nel 543 d. C. dal condottiero dei Goti, Rigone. Oltre ad una splendida vista sul lago da questo borgo partono sentieri immersi nella natura ottimi per passeggiate. Ha le mura pressochè intatte ed appena fuori è situato il Santuario della Madonna dei Miracoli costruito alla fine del XV° secolo al seguito, si dice, di un miracolo della Madonna. E' uno dei capolavori del Rinascimento Umbro e contiene al suo interno affreschi pregievoli di G.B. Caporali, notevole pittore umbro del '500.
La nostra giornata finirà con un aperitivo in riva al lago a Passignano sul Trasimeno.



2° percorso

Arriviamo alle ore 10,00 ad un'azienda vitivinicola che ha sede in una bellissima casa padronale costruita con la tipica pietra locale e dotata di un giardino che offre un panorama unico sul lago Trasimeno e le colline circostanti, al confine con il territorio di Arezzo.
In una di queste colline del territorio del comune di Tuoro sul Trasimeno, arroccato in una posizione unica c'è il Castello di Montegualandro. Ora di proprietà privata ma visitabile in orari e giorni precisi.
Il castello, al confine tra Toscana ed Umbria, è in una posizione di passaggio obbligato tra le due regioni ed è un importante opera militare che varie fonti fanno risalire agli Etruschi.
L'aperitivo-degustazione con i vini dell'azienda e qualche assaggio di stuzzicanti prodotti tipici ci farà gradire di raggiungere Castiglione del Lago giusto in tempo per recarci in una curiosa "spizzicheria-enoteca" e fare un pranzo a buffet immersi in un mare di colori, odori e sapori provenienti da tutta l'Umbria.
D'estate ne approfitteremo per sederci all'aperto in una piazzetta condivisa con una bella chiesa oggetto di visita e ci faremo servire dal simpatico ed intraprendente proprietario.
D'inverno ,un po' stretti ma caldi, troveremo ospitalità all'interno della piccola enoteca.
Castiglione del Lago, centro etrusco edificato intorno al VI° secolo a.C., si erge su di un promontorio calcareo che fu un tempo, probabilmente, la quarta isola del lago Trasimeno.
La Rocca del Leone ha un imponente cinta muraria con 4 torri ed un mastio triangolare ed è considerata uno degli esempi più interessanti di architettura militare medievale della regione umbra.
Oggi è possibile percorrere gli antichi camminamenti ed intravedere dalle feritoie tutto il lago e giungere al cinquecentesco Palazzo della Corgna le cui sale, destinate alla rappresentazione del potere, furono affrescate da molteplici artisti famosi tra cui il Pomarancio.
Castiglione del Lago si è meritato il riconoscimento di "cittàslow" per la qualità della vita.
Una delle sue tante simpatiche manifestazioni è "Qualità Trasimeno"; nell'ultima settimana di giugno si svolge un'interessante mostra-mercato dove viene esposta la produzione tipica artigianale ed agricola del Trasimeno.
Percorrendo una strada sterrata all'interno di un bosco (pùò essere una simpatica passeggiata e chi vuole può farla a piedi seguiti dal nostro pulmino) raggiungiamo un'altra azienda vitivinicola che esprime nel suo insieme signorilità ed armonia e la degustazione dei vini sarà particolarmente gradita ad un pubblico esigente poiché i vitigni sono coltivati con il metodo biologico e sono certificati da un organo preposto che è l "AIAB".
Come dicevamo da bambini "stanchi ma felici", rientriamo.

 


3° percorso

Andiamo a visitare uno splendido e maestoso santuario situato nel territorio del comune di Panicale: Il Santuario della Madonna di Mongiovino.
E' un gioiello del Rinascimento e come tale nel 1929 è stato riconosciuto Monumento Nazionale.
Disegnato dal Bramante ed iniziato nel 1514 , subì un'interruzione a causa della morte del grande artista e fu terminato nel 1515 da un suo allievo.
La chiesa, alta 29 metri, ha al suo interno dipinti di notevole fattura di vari pittori famosi dell'epoca tra cui il Pomarancio.
Risaliamo verso Panicale.
Il paese situato sulla sommità di un colle, domina da una parte la valle del fiume Nestore e dall'altra la pianura del Trasimeno; è ricco di testimonianze architettoniche e pittoriche che spaziano dal XIII° al XVII° secolo.
L'8 marzo del 1786 dodici famiglie del paese fondarono una società che venne chiamata Accademia che fece costruire un piccolo e bel teatro in legno: il Teatro del Sole.
Il teatro ha avuto varie ristrutturazioni ed ampliamenti mantenendo però gli interni completamente in legno e decorati con stucchi e medaglioni dipinti. Nel 1858 fu rinominato "Cesare Caporali" e nel 1869 Pier Vittori gli donò il telone principale. Questo gioiello di storia ed architettura è stato donato dalle famiglie proprietarie al paese di Panicale.

 

Ci dirigiamo verso Paciano, ottima passeggiata anche a piedi (3 km).
Raggiunto questo piccolissimo borgo-castello, ci piacerà la cura dei suoi abitanti nel mantenerlo come il salotto di casa.
Spostiamoci a visitare una piccola azienda vitivinicola molto rappresentativa dell'antica cultura locale.
Le donne nella zona del Trasimeno sono piene di capacità imprenditoriali e la proprietaria di quest'azienda lo è in maniera particolare: giovane sommelier è forse l'unica che anche in lingua inglese è capace di spiegare il processo della vinificazione.
Aiutata dal padre e dal fratello, Anna, in prima persona e veramente con molto amore, cura le sue viti ed è questo il segreto che determina il successo e la qualità dei suoi vini.
Anna sarà lieta di ospitare nella sua casa i turisti che vorranno vedere realizzare le vecchie ricette della cultura contadina ed insieme degustare il vino aziendale.
Ma sarà anche disponibile a far partecipare alla vendemmia chi volesse provare questo piacere infinito di camminare tra i filari della vite ed armati di cesoie, recidere i grappoli che andranno a fare questo buon vino.
In primavera ed estate , quando le giornate sembrano fatte di tante ore, si può lasciare l'azienda di Anna e fare un salto a vedere un frantoio che usa ancora le vecchie macine in pietra ed ha un olio che, più volte premiato per le sue eccellenti caratteristiche, il proprietario sarà felice di farci assaggiare su del pane bruschettato.
A novembre vedremo invece la spremitura delle olive in diretta e sentiremo un odore di olio spandersi per le sale del frantoio ed ancora una volta godremo del sapore dell'olio "novo" come si dice da noi.
Ritorno a casa.




4° persorso

Se è una bella giornata d'autunno o primavera ci dedicheremo completamente ad un altro prodotto principe di questa zona: il pesce.
Ma non andremo in un ristorante a mangiarlo , noi vi proponiamo di pescarlo con noi.
La nostra giornata comincia con una visita a Corciano di cui sono incerte le origini prima del periodo comunale allorchè il paese entra a far parte del sistema difensivo della vicinissima Perugia per la sua posizione strategica. E' possibile che il castello, forse di origine etrusco-romana, abbia subito devastazioni e saccheggi al tempo delle invasioni barbariche. La più antica e certa notizia del castello è del 1242. Il paese è ben conservato ed ha ancora tutte le caratteristiche di borgo medievale cinto da mura e da torri.



Molto interessante è il Museo della Civiltà Contadina. E' una vecchia autentica casa, probabilmente abitata fino al 1960 e divisa in quattro ambienti ed ogni ambiente potrebbe essere usato oggi come lo è stato nei tempi passati perché dotato di tutti i poveri ma essenziali mobili ed attrezzatura lavorativa dell'epoca, compreso uno splendido telaio per tessere.



Diverso ma altrettanto esplicativo della cultura dell'epoca il Museo della Pievania, ospitato nella piccola chiesa di S. Cristoforo, sorta su ruderi etruschi ancora evidenti, accoglie le testimonianze più significative della storia della Comunità Cristiana di Corciano. Nel museo sono esposte: immagini sacre, reliquiari, arredi sacri, pergamene, ex-voto, ecc.
Lasciamo lo splendido borgo e raggiungiamo un'azienda vitivinicola ed olearia per pranzare e visitare le cantine.
L'azienda è ospitata in una villa padronale molto bella, ha un'interessante torre del '200 ed una piccola chiesa dell'800 ancora in uso.
Il pranzo a buffet sarà servito nel parco della villa all'ombra di alberi secolari e permetterà di gustare prodotti e ricette tipiche della cucina locale abbinati a degli ottimi vini D.O.C.
Dopo pranzo ci spostiamo in un piccolo borgo di pescatori: S. Feliciano.
Incontriamo nel piazzale del Museo della Pesca i pescatori che ci porteranno a lanciare le reti sul lago per farci partecipare e conoscere la loro realtà di ieri e di oggi. Saliamo sulle loro barche (ogni pescatore ospiterà due persone adulte) e ci dirigiamo al largo, lanciamo le reti in acqua ed inganniamo l'attesa facendoci portare a visitare la splendida Isola Polvese. E' la più grande delle tre isole del Trasimeno, è parco ed oasi di protezione faunistica ed è disabitata. Passeggiando per l'isola è d'obbligo visitare il Giardino delle Piante Acquatiche (recupero architettonico di una cava di arenaria abbandonata con la realizzazione di una piscina interamente scavata nella roccia ed attorniata da vasche detti "ninfei" ) molto suggestivo anche per l'ambiente dove è collocato.
Lasciamo l'isola con la barca ed andiamo a vedere quanti pesci abbiamo preso con le nostre reti!
Con il nostro bottino attracchiamo davanti al Museo della Pesca e proponiamo una visita al museo con il Sig. Remo, vecchio pescatore del luogo e provetto lanciatore del "giacchio", che si esibirà per voi.
Che fare del pesce pescato? Conservatelo per il giorno dopo, vi insegneremo a cucinarlo ed ad abbinarci i vini D.O.C. del Trasimeno.

 


5° percorso

Vorremmo dedicare ancora una giornata legata alla antica cultura del lago e visitare gli ultimi artigiani della lavorazione di umili e preziosi oggetti per i pescatori ed i contadini della zona.
Adiacente all'oasi naturalistica "la Valle" di S. Savino (le caratteristiche fisiche, la flora e la vegetazione ed il popolamento faunistico fanno di quest'area un complesso d'interesse a livello internazionale) si trova una famiglia dove i cinque figli maschi sono dediti alla lavorazione della canna palustre realizzando oggetti esteticamente gradevoli ed utili con macchinari che risalgono all'800. In un ambiente semplice e mai variato nell'arco degli anni.
Questi 5 fratelli portano avanti una tradizionale lavorazione della canna che ha avuto una parte importante anche nella costruzione di quelle belle case contadine che piacciono tanto.
Proseguendo in direzione di S. Arcangelo, altro piccolo borgo di pescatori, vorremmo portarvi a conoscere un centro ittiogenico in cui si riproducono pesci per il ripopolamento del lago ed è l'unico del suo genere in Italia.
Anche questa volta andiamo a pranzo da Anna, dobbiamo cucinare il pesce preso il giorno prima e l'accoglienza semplice di questa ragazza conquista.
Quindi lezione di cucina e ....buon appetito.
Andiamo a visitare un altro artigiano.

 


Arriviamo presso l'abitazione del sig. Ernesto.
D'estate il nostro simpatico amico lavora in un capanno coperto di edera dove sarà felice di farvi vedere e di insegnarvi come si fanno i canestri. Antica lavorazione del vinco utilizzata per fare dei contenitori per gli usi più svariati: centro tavola per la frutta, cestini per tenere la legna accanto al camino, per raccogliere l'uva, le olive, le uova trovate nel pollaio, ecc.
D'inverno lavora in casa e, sommerso da fascine di giunchi, crea le cose più svariate coniugando la sua fantasia ad una tradizione che speriamo non scompaia.


6° percorso

Andiamo a vedere un'altra isola.
L'isola Maggiore è la seconda per grandezza del Trasimeno, mantiene intatto al suo interno un quattrocentesco villaggio di pescatori oggi abitato da circa 100 persone, la comunità isolana è ritenuta la più antica dell'area del Trasimeno.
Si dice che S. Francesco di Assisi vi passasse 43 giorni e che abbia costruito una cappella per riposare e pregare, oggi meta di turisti.
Ha al suo interno un castello (di proprietà privata), una chiesa romanica ed un'altra chiesa dove sono conservati affreschi del '300 e del '500.

 


Assolutamente da vedere il Museo del Merletto, nato per conservare splendidi pizzi antichi e lavorazioni più moderne.
La scuola per la lavorazione del Merletto d'Irlanda fu fondata nel 1904 dalla contessa Elena Guglielmi, proprietaria del castello omonimo, aiutata dalla duchessa Grazioli Lante della Rovere, dama di corte della Regina Elena.
Sediamoci a gustare da Sauro i piatti tipici del lago e dopo pranzo, lasciata l'isola, raggiungiamo Tuoro sul Trasimeno.
Un giovane agricoltore del paese, amante della tradizione culturale del luogo, in alcuni locali di sua proprietà situati nel centro storico, ha raccolto macchinari della fine dell'800 inizi '900 che servivano a fare il vino e l'olio.
Il complesso, un tempo frantoio dell'intero paese, ha un bel giardino che si affaccia sul lago Trasimeno dove verrà servita una merenda a base di bruschette e vino di produzione del giovane agricoltore, girovagando fra antiche botti di invecchiamento e vecchie macchine a pressa, prima meccanizzazione dell'uomo.
Prima di finire la giornata, facciamo un salto a vedere una piccola rarità locale: una torre pendente.



La Torre di Vernazzano è tutto quello che rimane di un castello antecedente al 1200 e , pendente per uno strano gioco del terreno, desta una certa meraviglia trovarsela improvvisamente di fronte.
Se vogliamo chiudere la nostra giornata visitando una cantina moderna e condotta con grande capacità imprenditoriale da un giovane professore universitario di agraria, andiamo a Petrignano sul Lago.


7° percorso

Dedichiamo questa giornata ad un po' di mistero.
L'Umbria, si sa, è una terra che trasmette un senso di sacralità diffuso e la sacralità è qualcosa di misterioso.
Arriviamo al Piegaro. Piccolo paese che abita in mezzo a boschi di querce, oliveti e vigne, di probabile origine romana.
E' noto per la lavorazione del vetro dovuta ad un insediamento di una piccola comunità di maestri vetrai veneziani. Questi maestri nel '300 ebbero una commissione prestigiosa: le vetrate del transetto e dell'abside del Duomo di Orvieto.
Da Piegaro con una splendida strada sterrata raggiungiamo un luogo molto particolare: il
Convento della Scarzuola fondato da S. Francesco d'Assisi nel 1218. Il convento nel 1956 venne acquistato dall'architetto milanese Tommaso Buzzi che progettò ed edificò accanto la sua "Città Ideale".



La "città" comprende un insieme di 7 teatri. Una relazione di tipo iniziatico viene a stabilirsi tra il convento (città sacra) e le costruzioni teatrali (città profana), cariche di simboli e segreti.
Sostanzialmente è un itinerario dell'anima con un senso di evocatico e di magico.
Gli eredi del geniale architetto Buzzi permettono di visitare lo straordinario luogo accompagnando i visitatori e spiegando loro la storia ed il senso di questa particolare realizzazione.
Ripartiamo e dopo aver pranzato a Montegiove in un piccolo e caratteristico ristorante raggiungiamo un minuscolo borgo in pietra, Greppolischieto.



Il borgo ha 10 abitanti, non ha negozi di nessun tipo e l'accoglienza della signora Italia , anziana abitante del luogo, sarà per noi un altro momento di magia.
La signora farà da cicerone, ci condurrà a vedere il borgo e ci aprirà la porta della piccola chiesa spiegandoci che ogni abitante ne ha la chiave personale.
E' difficile descrivere il fascino che emana questo luogo fuori dal tempo e dalla storia,
ma possiamo vedere ancora un altro piccolo borgo, se la luce del giorno resiste: Salci.
Borgo-castello medievale al confine con la Toscana, fu sede di un ducato a partire dalla seconda metà del '500 fino all'unità d'Italia. Oggi è completamente disabitato e va visitato con una molta attenzione per l'evidente stato di abbandono malgrado eserciti ancora un grande fascino.
La giornata dedicata al sogno è terminata.

 



I nostri percorsi sono dotati di accompagnatrici turistiche ma non di guide.
Le guide sono le persone che incontreremo e che vi spiegheranno il vino, l'olio, la pesca, il canestro, le canne di lago, ecc.
Loro sono la memoria storica vivente, sono loro che renderanno piacevole il nostro incontro.
Noi tradurremo sperando di essere capaci di tradurre anche la passione che trapela dalle loro parole, aggiungendovi amicizia, una calorosa accoglienza, mantenendo sempre un'elevata professionalità.
I musei saranno dotati di guide professionali locali.
Ogni percorso può essere soggetto alle variazioni che voi desiderate e può essere effettuato per un giorno, all'interno di un week-end o di una settimana.
A voi la scelta.



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